Il Coordinamento nazionale contro il revisionismo e per la verità esprime la sua solidarietà ai compagni di Rovereto che sabato 13 febbraio 2010 si sono mobilitati per impedire ai fascisti della Fiamma Tricolore di sfilare indisturbati nella “giornata del ricordo” e che per questo hanno subito cariche ed arresti da parte delle forze repressive dello Stato.
Quanto accaduto a Rovereto dimostra una volta di più quello che è (e voleva essere) il suo senso: la giornata della menzogna divenuta verità ufficiale, della criminalizzazione dell'antifascismo e della riabilitazione ufficiale e istituzionalizzata del fascismo e di legittimazione dei fascisti attuali. Una giornata, istituita e votata da “popolo della libertà” (la loro), "centristi" e “Presunti Democratici”, in cui si giustificano i crimini e si riabilitano i criminali di un tempo per giustificare e legittimare quelli attuali. Crimini perpetrati, oggi come ieri, in nome della “nazione”, dietro la quale si nascondevano e si nascondono gli interessi di coloro che licenziano, speculano, devastano l'ambiente e la salute, che si appropriano di tutto quanto possa portare loro profitto, che ridono dei disastri che ad altri portano morte e a loro nuovi profitti.
Una giornata divenuta nei fatti “giorno dell'orgoglio fascista”, che i fascisti dichiarati celebrano con l'avallo - e spesso il denaro - delle istituzioni “nate dalla Resistenza”. Protetti, come negli anni '20 e come sempre, da polizia e carabinieri. E fronteggiati, negli anni '20 come nei decenni successivi, dall'antifascismo più autentico, quello popolare.
Di fronte a ciò nessun antifascista onesto può rimanere in silenzio, né possono valere distinguo di sorta. O si sta con i fascisti e chi li riabilita e legittima, o con gli antifascisti.
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