sabato 20 febbraio 2010

Foibe. Risoluzione Camera: In scuole solo testimoni veri

Roma, 18 feb. - Solo i testimoni diretti della vicenda delle foibe potranno raccontare quel pezzo di storia nelle scuole. È quanto prevede una risoluzione del Pdl (prima firmataria la deputata Paola Frassinetti) votata all'unanimita' oggi in commissione Cultura alla Camera. "Ho voluto chiedere al governo garanzie che nelle scuole a parlare di foibe siano i testimoni diretti di quegli eventi- spiega Frassinetti, che e' vicepresidente della commissione Cultura- purtroppo negli ultimi tempi si sono verificati gravi episodi di negazionismo da parte di alcune associazioni che, ribaltando la verita' storica, travisavano completamente quelle tragiche vicende, arrivando addirittura a colpevolizzare gli italiani". Non solo "alcune scuole- ha aggiunto all'agenzia Dire la Frassinetti- hanno anche deciso di non parlare di questi argomenti di non ricordare". È accaduto, ad esempio, a Roma. Di qui la risoluzione, votata anche dall'opposizione, che punta a "incrementare" le iniziative di studio del tema negli istituti, ma anche a garantire un "maggiore controllo sulle associazioni- spiega Frassinetti- che vanno a raccontare ai ragazzi questo pezzo di storia".
La risoluzione inizialmente prevedeva un albo di associazioni 'accreditate' dal ministero dell'Istruzione a parlare di foibe nelle scuole. Ma il Pd si e' opposto a questa soluzione. Cosi', alla fine, il testo prevede una sollecitazione al governo che dovra' vigilare in qualche modo su chi parlera' di foibe nelle scuole. La risoluzione prevede anche "corsi di formazione per docenti e studenti mediante seminari di studio a loro dedicati e affidati a docenti che ne garantiscano il carattere scientifico".

Fonte: http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=33330

RISOLUZIONE
La VII Commissione della Camera dei Deputati,
premesso che:
con la legge 30 marzo 2004 n. 92 è stata istituita dal Parlamento italiano la «Giornata del ricordo», al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani, giuliani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale;
tale giornata è dedicata alla celebrazione ed alla memoria della complessa vicenda del confine orientale e, all'interno di questa, del martirio degli italiani infoibati, del loro assassinio di massa organizzato dalle bande comuniste del maresciallo Tito, raccapricciante segno di una pulizia etnica che fu attuata in terre teatro di uno storico e tragico scontro di nazionalismi e che durò fino al 1948, provocando l'esilio forzato di 350mila italiani dall'Istria, da Fiume e da tutta la Dalmazia;
il martirio non fu risparmiato né alle donne né ai bambini, né ai vecchi né ai sacerdoti, la cui sola colpa era quella di essere italiani;
considerato altresì che:
all'articolo 1, comma 2, della legge n. 92 del 2004 si fa espresso riferimento al fatto che tali commemorazioni debbano essere realizzate per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado e che istituzioni ed enti debbano favorire la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende;
tali iniziative, inoltre, devono essere volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario ed artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica, ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero;
negli ultimi due anni tale ricorrenza è stata celebrata da parte delle più alte cariche istituzionali;
nonostante tutto, purtroppo, oggi in Italia c'è chi tende a minimizzare la tragedia delle foibe e dell'esodo e, paradossalmente, proprio la scuola è l'istituzione che tende a dimenticare maggiormente questa pagina tragica della storia italiana. Infatti i testi scolastici dovrebbero contemplare questa drammatica vicenda e, invece, in molti casi, la stessa non viene nemmeno menzionata, disattendendo in questo modo una delle principali finalità indicate dalla legge n. 92 del 2004;
da tempo in molte scuole a parlare delle foibe e dell'esodo sono associazioni che il più delle volte tendono a minimizzare l'evento o comunque ad effettuare ricostruzioni che non corrispondono alle oggettività storiche, così offendendo i martiri italiani;
pertanto pare necessario che per scongiurare questo pericolo sia più opportuno che a essere chiamati a ricordare e a spiegare nelle scuole questi tragici eventi siano i testimoni diretti di quei fatti, nonché studiosi che abbiano approfondito il tema con serenità e rigore,
impegna il Governo:
ad incrementare le iniziative nelle scuole sul tema di cui in premessa, avviando anche dei corsi di formazione per docenti e studenti mediante seminari di studio a loro dedicati e affidati a docenti che ne garantiscano il carattere scientifico;
a garantire che, nel rispetto dell'autonomia scolastica, siano i testimoni di quelle vicende ad incontrare gli studenti al fine di trasmettere e conservare la memoria della storia e della tragedia dei confini orientali.
«Frassinetti, Garagnani, Barbieri, Goisis, Granata, Ceccacci Rubino, Mazzuca, Barbaro, Giammanco, Murgia, Centemero, Palmieri, Rivolta, Aprea, Grimoldi, Lainati».
Roma, 18 febbraio 2010

Foibe. Gasparri: Punire chi non ha celebrato ricordo
Roma, 11 feb. - "Quali iniziative intende prendere il ministro dell'Istruzione nei confronti di quei dirigenti scolastici e di quegli insegnati che hanno rifiutato di ricordare la tragedia delle Foibe?". Lo chiede in un'interrogazione al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, alla luce di alcune notizie riportate sulla stampa. "Gli stessi studenti- scrive Gasparri- hanno denunciato che nonostante sia stata fatta girare una circolare, nella quale si chiedeva un minuto di silenzio ed un momento di riflessione per la Giornata del ricordo, questo invito in alcune classi non e' stato rispettato. Chiedo al ministro dell'Istruzione di verificare se questi episodi si siano realmente verificati e se insegnanti e dirigenti hanno contravvenuto al loro principale compito, che e' quello di formare le generazioni future avendo come obiettivo la completezza e la correttezza del sapere profuso. Mi chiedo poi se non sarebbe opportuno istituire una commissione ministeriale per verificare se, nei libri di testo attualmente in uso nelle scuole e nelle universita', la storia del Novecento sia narrata nella sua realta' oggettiva, quale e' oggi conclamata".
Fonte: http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=33109

Foibe. Scuole, Meloni: Inadeguato chi non celebra ricordo
Roma, 10 feb. - "Chi non e' in grado di misurarsi con questo grado di sensibilita' sul tema delle foibe e' indegno di avere un ruolo di responsabilita' nelle nostre scuole". Cosi' il ministro per la Gioventu', Giorgia Meloni, in occasione del Consiglio degli esuli organizzato in Campidoglio a Roma. "Ritengo- ha aggiunto il ministro- che questi dirigenti siano inadeguati. Parlero' con il ministro Gelmini, per vedere se si puo' fare qualcosa per far rispettare la legge nazionale a queste persone". "Mi associo a quello che ha detto Meloni- ha aggiunto Alemanno, anche lui presente in Campidoglio- I dirigenti e gli insegnanti che non celebrano la giornata del Ricordo non sono all'altezza del loro compito ed andrebbero rimossi".
Fonte: http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=33064

Nessun commento:

Posta un commento

Aggiungi i tuoi commenti